Le Terme intitolate a Lorenzo Berzieri, monumento internazionale riconosciuto come esempio dell'Art Déco, sono
state inaugurate il 17 maggio 1923 e da subito considerate simbolo della grande stagione del termalismo europeo
di inizio Novecento.
La vicenda progettuale iniziò quando tra la fine del 1912 e l'inizio del 1913 la Società Della Rosa, Corazza e
C, che aveva in concessione l'industria salino balnearedi Salsomaggione, invitò due architetti toscani, Giulio
Dernardini e Ugo Giusti, ad elaborare un piano per l'ammodernamento dei due stabilimenti balneari esisteti e la
costruzione di uno nuovo di lusso.
A seguito della legge Facta, approvata il 5 giugno 1913, lo Stato Italiano rescisse il contratto di gestione con
i privati e intervenne nella conduzione diretta del compendio termale confermando però l'incarico ai
progettisti.
Con l'introduzione di notevoli varianti, si partì dalla ricostruzione del primo stabilimento dei bagni che era
intuzione dal 1860 e si procedette a stralci iniziando dai corpi longitudinali della nuova struttura.
Nel 1915 fu completata l'ala destra, ma il 1° conflitto mondiale fu causa del rallentamento dei lavori e solo
nel 1917 si portarono a termine i corpi posteriori dell'edificio.
A guerra conclusa, probabilmente col supporto politoco di Agostino Berenini che era stato relatore della legge
Facta, furono investite maggiori risorse per il completamento di un nuovo stabilimento termale nella prospettiva
di sostenere l'industria del termalismo e del turismo.
Nel frattempo l'architetto Giusti era rimasto unico responsabile del progetto dopo che l'architetto Bernardini
aveva abbandonato l'impegno di Salsomaggiore per dedicarsi ad Agnano.
Si dedicò a perfezionare il corpo di facciata e soprattutto, per i ricchi apparati decoratici, il progettista
richiese l'intervento diretto di Galileo Chini con il quale da molti anni aveva stringenti rapporti di amicizia
e di collaborazione.
Il pittore fiorentino, che tra i numerosi impegni aveva quello di allestitore fisso della Biennale di Venezia
dirigeva, insieme al cugino Chino Chini, la manifattura di ceramiche che gli aveva procurato fama internazionale
con la produzione di manufatti artistici in grado d'interpretare il gusto dell'Art Nouveau.
E per di più giungeva nella città termale dopo l'esperienza vissuta a Bangkok tra il 1911 e il 1913 in qualità
di pittore-decoratore del nuovo Palazzo del Trono.
Interprete del modernismo e dell'orientativo, fornì un contributo determinante per il completamento delle Terme
Berzieri non solo per le pitture ma anche come ceramista.
Le mugellane Fornaci Chini di Borgo S.Lorenzo divennero protagoniste nella fornitura di tutti i materiali di
rivestimento interno ed esterno, degli oggetti d'arredo in maiolica turchese, dei vetri policromi per i grandi
lucernari, per le finestre e le porte interne.
I motivi decorativi applicati a tuti i materiali - dai marmi agli stucchi, dalle ceramiche ai vetri, furono
studiati per integrarsi in perfetta armonia con lo spirito geometrico della struttura architettonica.
Una peculiarità che Ugo Giusti e Galileo Chini portarono a compimento ispirandosi a quell'idea di "arte totale"
che era l'obiettivo del modernismo europeo.
E come risultato finale hanno realizzato un tempio termale che riflette lo spirito del Déco, un capolavoro delle
arti applicate.
Articolo a cura di Maurizia Bonatti Bacchini.